12.31.2009

auguri (2)

in questo lasso di tempo in cui praticamente quasi tutti i siti e i blog mostrano le loro classifiche personali dei migliori film, libri, album, animali, nomi cose e città dell'anno, possiamo noi non cadere nella tentazione di stilare i nostri personalissimi e opinabilissimi pareri andando a spulciare gli immensi archivi di tutto quel materiale che l'infausto 2009 ci ha portato?
certo che possiamo.
quello che dobbiamo fare è invece augurarvi che il 2010 sia ricco di bla bla (metteteci quello che vi pare), e vi porti tanta bla bla (idem), e sia migliore dell'anno che sta per volgere al termine.
mentre nelle umide cantine, dove fabbrichiamo con pazienza-sudore-e-sangue la nostra rivista, lavoriamo per voi arricchendo con nomi di spicco e anticipazioni cinematografiche i numeri prossimi venturi, allo scoccare della mezzanotte di certo non ci faremo mancare macumbe e balli propizi pregando il 2010 di essere clemente e fortunato, tranquillo e avventuroso, ricco e dispensatore di gloria e vil danaro.
per noi e per voi.
ma soprattutto per noi.
non ce ne vogliate. il bisogno è bisogno.

cercate di resistere allo stress del cenone e alle feste last minute, alle discoteche e ai cornetti delle 6, alle notti bianche e alle giornate grigie, al letto di casa alle 23.59 e alla noia della festa più noiosa del mondo.
tutto ha una fine, tutto ha un inizio.
ve ne accorgerete tra le 23.59 e le 00.01.

BUON 2010!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

12.24.2009

auguri

Buon Natale a tutti!

12.22.2009

alla fin della fiera...

una bellissima esperienza, nonché un trampolino di lancio per il futuro prossimo venturo.
e anche una sfida. contro noi stessi e contro chi non ci credeva.
ma in fin dei conti, soprattutto contro noi stessi, gli organizzatori.
riuscire a realizzare un festival di questa tipologia in tre mesi e praticamente con pochissimo sarebbe stato un miracolo. e lo è stato. un miracolo umano, s'intende.
abbiamo incontrato persone dotate di una straordinaria umanità e condiviso sei giornate che hanno lasciato qualcosa dentro.
tre mesi fa non pensavamo che saremmo arrivati al 19 dicembre con 4 film da premiare, davanti a una platea modesta.
ci sono molte cose da migliorare, naturalmente.
abbiamo incontrato tutte le difficoltà che ci sono in ogni prima edizione, e forse anche di più, ma alla fine la sfida è stata vinta: 17 opere proiettate, che qui in italia probabilmente non (ri)vedremo mai. offriremo loro una seconda possibilità, proiettando in una giornata di gennaio i film vincitori al sinergy art studio.
e poi chissà... vediamo se si riuscirà a creare qualcosa. alcune porte, intanto, sono state aperte.

e ora passiamo alle opere: molta qualità in taluni casi, tante cose da dire, qualche prodotto un po' scadente... c'è del talento, soprattutto in alcuni autori, una sorta di maestria, di sapienza del mestiere, di conoscenza di come si deve utilizzare una macchina da presa, e il risultato finale nel totale è ancora più apprezzabile poiché la mancanza di mezzi e di finanziamenti in centro america si sente, e tuttavia gli autori sono riusciti a fare tanto con poco.
una lezione per un nostro certo cinemino.

per la cronaca ecco i vincitori:

sezione terra (documentari):
Miglior Film
LAS ESTRELLAS DE LA LINEA, di Chema Rodrìguez (Guatemala)
Menzione speciale per il miglior contributo sociale
ECOS DEL BAJO LEMPA, di Paolo Hasbùn (El Salvador)

sezione l'occhio dal mondo
Miglior Film
CINEMA LIBERTAD, di Arturo Menendez (El Salvador)
Menzione speciale per l'originalità e la creatività
CUENTOS DE CIPOTES, di Ricardo Barahona (El Salvador)


titoli di coda

ringraziamenti sentiti a francesca, norma, rosa, valerio, raffaele, giulia, cristiano, theodor
a coloro i quali hanno dato il loro importantissimo e preziosissimo contributo nella giornata dei convegni
e ancora a tutti i giurati, alle case editrici edizioni estemporanee, e/o, giunti, marotta&cafiero, alle associazioni intervenute, alle ambasciate dei paesi centroamericani, all'istituto italo latino americano, agli enti che hanno dimostrato interesse e a chi si è già messo in moto entusiasticamente per il prossimo anno

e a claudio, gian lorenzo e carmen, naturalmente, come sempre...

and now, un po' di meritato riposo...

regalino

per vedere l'effetto che fa...


12.19.2009

natale di cinem'art

domani ore 21, 5 euro per uno spettacolo teatrale ("natale de guera") e a seguire, panettone, torrone, pandoro, vino, spumante, etc.
un modo per stare insieme per festeggiare il natale di cinem'art
infatti due anni fa (21 dicembre 2007), la rivista cinem'art emise il primo vagito.
ora il ragazzo matura e cresce in fretta
facciamogli sentire un po' d'affetto...

in loco potrete trovare il n.18 appena uscito, al modico prezzo di 2,50 €.
sempre quello è.
sempre modico.

volo alla premiazione!

ce l'abbiamo fatta

michael mann, margherita buy, michael moore, bepi vigna e la sua rivista "teorema", flash forward, matteo guarnaccia...
... e ancora il video contest, olive kitteridge, caterina venturini...
... e l'importante inchiesta sulla distribuzione (se ne scopriranno delle belle)

da lunedì in edicola...

12.18.2009

season finale

le valutazioni dei giurati delle sezioni "L'Occhio dal Mondo" e "Terra" sono arrivate.
sabato 19 dicembre 2009, alle ore 16.00, nella sede dell'istituto italo-latino americano, gran finale: premiazione dei film vincitori e brindisi di arrivederci alla seconda edizione.
un bilancio finale del festival dal 20 in poi.

12.15.2009

diario di bordo

giornate intense e lunghissime...

12.14.2009

fischio d'inizio

si comincia...

- Lunedì 14 Dicembre -

Sinergy Art Studio**
ore 15.00: Rassegna Il Diario di Marlow
Mosquito Coast, di Peter Weir (USA, 1986) - 117'
Proiezione dei film in Concorso
ore 18.00: Terra
Las estrellas de la linea di Chema Rodríguez (Guatemala, 2005) - 90'
Romero, di José Manuel García (El Salvador) - 40'
ore 21.00: "L'Occhio dal Mondo"
VIP, la otra casa di Elías Jiménez Trachtenberg (Guatemala, 2006) - 110'

- Martedì 15 Dicembre -

I.I.L.A. - Sala degli Specchi
ore 10.00: Convegno I: Economia e società centroamericana
ore 11.30: Convegno II: La cultura centroamericana
ore 13.00: Pausa pranzo
ore 14.00: Convegno III: Fare Cinema in Centro America
Sinergy Art Studio
ore 15.00: Rassegna Il Diario di Marlow
1492: La conquista del paradiso di Ridley Scott (USA/Gran Bretagna/Francia/Spagna, 1992) - 154'
ore 18.00
Reading Nicaragua
Gioconda Belli - Il paese sotto la pelle (brani scelti) - edizioni e/o
Gioconda Belli - Waslala (brani scelti) - edizioni e/o
Ernesto Cardenal - Omaggio agli indios americani (selezione di poesie) - Marotta&Cafiero
Ernesto Cardenal - Orazione per Marilyn Monroe - Marotta&Cafiero
Proiezione dei film in Concorso
ore 21.00: Terra
Rosa di Erika Saca, Chiki Vásquez, Orlando Alvarez (El Salvador, 2006) - 30'
ore 21.45: L'Occhio dal Mondo
Cinema Libertad di Arturo Menéndez (El Salvador, 2009) - 25'
Las cruces poblado proximo di Rafael Rosal (Guatemala, 2006) - 85'

- Mercoledì 16 Dicembre -

Sinergy Art Studio
ore 15.00: Rassegna Il Diario di Marlow
La vida loca di Christian Poveda (Spagna/Messico/Francia, 2008) - 90'
ore 18.00: Incontro con le Associazioni
Amnesty International e Crocevia: proiezioni video e interventi
Proiezione dei film in Concorso
ore 21.00 : Terra
Piratas al resort di Maribel Arias (Honduras/Spagna, 2008) - 23'
Llevarte al mar di Jorge Dalton (El Salvador, 2009) - 90'
ore 23.00: L’Occhio dal Mondo
Donde acaban los caminos di Carlos García Agraz (Guatemala, 2003) - 82'

- Giovedì 17 Dicembre -

Sinergy Art Studio
ore 15.00: Rassegna Il Diario di Marlow
The border di Tony Richardson (USA, 1982) - 108'
Appointment in Honduras di Jacques Tourneur (USA, 1953) - 79'
ore 18.00
Reading Guatemala
Elisabeth Burgos - Mi chiamo Rigoberta Menchù - Giunti
Rigoberta Menchù - Rigoberta. I maya e il mondo - Giunti
Reading Honduras
Juan Ramón Molina - Selezione di poesie
Proiezione dei film in Concorso
ore 21.00: Terra
Entre los muertos di Jorge Dalton (El Salvador, 2006) - 60'
El pájaro sobreviviente di Alejandro Ramírez Anderson (Guatemala/Cuba, 2007) - 54'
ore 23.00: L’Occhio dal Mondo
Paravolar di Arturo Menéndez (El Salvador, 2008) - 12'
Cuentos de cipotes di Ricardo Barahona (El Salvador, 2007) - 15'

- Venerdì 18 Dicembre -

Sinergy Art Studio
ore 15.00: Rassegna Il Diario di Marlow
La canzone di Carla di Ken Loach (Gran Bretagna, 1996) - 127'
Il sarto di Panama di John Boorman (Irl/GB, 2001) - 109'
ore 18.00
READING COSTA RICA
Ricardo Fernández Guardia - Cuentos ticos (brani scelti)
READING EL SALVADOR
Roque Dalton - Selezione di poesie
READING PANAMA
Rosa Maria Britton - Il giardino di Fuyang o come si scrive amore a Panama - Edizioni Estemporanee

Proiezione film in Concorso
ore 21.00: Terra
Las colmenas di Alejandro Ramírez Anderson (Guatemala, 2007) - 54'
Ecos del Bajo Lempa di Paolo Hasbún (El Salvador, 2009) - 40'
ore 22.45: L’Occhio dal Mondo
Fish skin - Cómo comer carne di Paolo Hasbun (El Salvador, 2006) - 7'
La muerte de Diógenes di Mario Rosales (Guatemala, 2004) - 34'

- Sabato 19 Dicembre -

I.I.L.A. - Sala degli Specchi
ore 16.00: Serata di chiusura: premiazione e proiezione dei film vincitori

* I.I.L.A.: P.za Benedetto Cairoli, 3
** Sinergy Art Studio: Via di Porta Labicana, 27

per info:
06.89538915
infocaff@gmail.com

12.12.2009

tentacoli

"tentacoli" è un romanzo breve (o racconto lungo) di david bessis, ricercatore presso il dipartimento di matematica applicata della scuola normale superiore di parigi.
tra kafka (citato nel testo) e buzzati, "tentacoli" è la storia di un uomo a cui spuntano all'improvviso otto tentacoli dalla schiena e dal ventre. è solo il prologo di un lungo calvario ospedaliero/esistenziale che condurrà il nostro protagonista ad interrogarsi sulla consistenza del proprio corpo e la materialità della vita.
scritto in maniera estremamente lineare e semplice, il romanzo - edito dai tipi di isbn - è ambientato in un futuro anonimo (il 2014) dove si percepisce un'aggravata banalità della società umana, vista attraverso la lente inedita dell'ambiente ospedaliero, e deformata mediante l'occhio del protagonista senza nome, che con ironia e inquietudine descrive in forma di diario la propria sconosciuta malattia.
costretto a rimanere per più di 4 mesi in ospedale, sotto gli occhi di ricercatori, medici, infermieri, dottori affermati e altri mal visti, l'uomo racconta minuziosamente i particolari del progresso e del regresso del suo male ignoto e incurabile, e della sua vita in un ambiente a volte alieno e ostile, a volte amico e accogliente.
la trasformazione qui funziona come metafora dai molteplici significati: la mutazione genetica e mentale, la percezione della materialità corporea che si percepisce solo nel dolore, l'inevitabile legame tra la mente e il corpo, e il condizionamento che ne consegue.
e poi ci sono i tentacoli del titolo, che sembrano esprimere la volontà di esternazione insita nell'uomo che la società e noi stessi tendiamo a troncare, l'impossibilità di ripulire il proprio organismo, l'incapacità di comunicare, la condivisione empatica che avviene solamente attraverso il gioco, un tema quest'ultimo che riveste un'importanza fondamentale nella struttura dell'opera.
sebbene a volte il ritmo narrativo, freddo e conciso, soffra di qualche flessione, "tentacoli" è un prodotto valido.
in molti potrebbero restare delusi dal finale, ma se lo si confronta con il senso dell'opera, si rivela avere una sua logica ben definita.
tentacoli
david bessis
isbn 2008
€ 11,50

12.11.2009

in tv

roma uno è una tv locale interessante: il suo palinsesto offre dei contenitori culturali validi e completi, specialmente per quel che riguarda l'arte figurativa.

la trasmissione "colori" di alexander jakhnagiev (in onda ogni sabato alle ore 13.30) è tra queste. interviste agli artisti della scena contemporanea, finestre critiche e argomentazioni impeccabili. qualcosa di inedito e (purtroppo) soltanto "locale". sarebbe importante che un format di tale fattura potesse essere alla portata di tutti, su scala nazionale, e avere la visibilità che merita.

noi di cinem'art, d'altronde, battiamo molto su questo punto: l'arte alla portata di tutti. anche quella complessa. la casalinga di voghera non è poi così stupida come la vogliono far sembrare.

ringrazio alexander e il suo piccolo grande staff per lo spazio che mi/ci ha dato nella sua trasmissione (andata in onda il 28 novembre 2009) e per l'opportunità di promuovere la rivista. in questo lavoro le sinergie contano parecchio.

12.10.2009

ritardi

ci scusiamo del ritardo, ma cinem'art n.18 non è ancora uscito. lo potrete trovare tra qualche giorno e quando sarà non mancheremo di avvisarvi.


la stampa di questo numero sta diventando un'odissea. speriamo sia di buon auspicio*.

*: ulisse ci ha messo un (bel) po', ma alla fine ha raggiunto la sua meta.

12.09.2009

perché è importante

eh già, è importante guardare al di là del proprio naso e partecipare ad eventi come il "Centro America Film Festival", prima di tutto perché è organizzato dall'associazione culturale cinem'art, di cui sono presidente, secondo poi perché è una manifestazione inedita: "film festival" recita il titolo, ma ci saranno anche - oltre ai film in concorso - una rassegna cinematografica a tema, convegni, reading letterari, e un pomeriggio particolare con amnesty international e il centro internazionale crocevia.
è un modo per guardare il mondo sotto un'altra ottica e soprattutto sotto un altro punto di vista: non l'immagine che gli europei danno del centro america, quella stereotipata, composta da dittatori in tuta verde che fumano sigari, salsa in mezzo alla strade e poveracci inesistenti.
guarderemo il centro america (belize, costa rica, el salvador, guatemala, honduras, nicaragua, panama) con gli occhi dei centroamericani, di chi lì ci vive e documenta la realtà locale, attraverso la fiction o il documentario.
spesso si disperde il centro america nel macrocosmo dell'america latina, e quando si parla di quest'ultima - soprattutto per ciò che concerne l'aspetto culturale - si cita solo messico, brasile, argentina e poco altro, ma quasi mai i sette paesi sopraccitati, il vero "centro america", quello che vi offriremo in una settimana che va dal 14 al 19 dicembre, al sinergy art studio, sito in via di porta labicana 27, a roma (zona san lorenzo).

intanto domani mattina, alle 11.30, all'Istituto Italo-Latino Americano sito in piazza cairoli 3 (sempre a roma, zona centro), ci sarà la conferenza stampa dell'evento.

dal 14, invece, si comincia con le proiezioni. e in uno dei prossimi post stilerò il programma.
si entra gratis a tutto, e in più ci sarà del vino offerto dalla casa vitivinicola colle picchioni.
che volete di più?

12.07.2009

duemiladodici


può contenere spoiler




parlare di un film catastrofico è una sfida. non ricordo di film catastrofici riusciti. forse deep impact aveva qualche ambizione, ma alla fine anch'esso è naufragato.

quando si va a vedere un film catastrofico - soprattutto se il regista si chiama michael bay o roland emmerich - bisogna otturarsi il cervello e prendere tutto per vero. l'illusione della verosimiglianza è una regola assolutamente da tenere a mente per lo spettatore che va a vedere un film catastrofico. lo spettatore entra in sala sapendo già "di andare a vedere una cazzata". però, in sala, ci entra comunque. "per passare il tempo", "per divertirsi un po'", "per vedere qualche effetto speciale".

in 2012 di effetti speciali ce ne sono tanti. e anche di catastrofi. c'è il vulcano, il terremoto, lo tsunami. anche di bloopers ce ne sono tanti, ma "bloopers" è un termine che accanto a "disaster movie" ci sta benissimo, come il parmigiano sulla pasta.

2012 è un film brutto. non che non si sapesse dall'inizio. che era brutto come armageddon, indipendence day et similia, ce lo si poteva immaginare già prima di entrare in sala. e forse anche che fosse più brutto di armageddon, indipendence day et similia. un brutto che non riesce a diventare sublime. un brutto che quando esci dalla sala pensi che l'effetto speciale riuscito meglio è stato il prezzo del biglietto.


attenuanti/ovvietà: troppe catastrofi. un film di roland emmerich. il disagio di john cusack.


cose serie: 2012 non è un film di cui parlare. è chiaro. ma lo si può prendere come pretesto per contestualizzare la caduta del disaster movie.

dunque: le catastrofi sono finite. le idee anche. mettiamo tutto nel calderone, quindi, nella speranza di realizzare il "punto di non ritorno" dei film catastrofici: tentativo pessimo. il troppo stroppia. vecchia regola.

la prevedibilità: lo spettatore non vuole essere stupito. nella hollywood bene, fatta di produttori col panciotto e il sigaro spento in bocca, puttane, coca, insomma, una hollywood stereotipata, si sa che lo spettatore deve sentirsi sapiente nel riconoscere gli stereotipi al di là dello schermo e sapere come andrà a finire. lo spettatore hollywoodiano doc conosce già il destino di tutti i personaggi sin dalla prima scena.


il nucleo familiare va ricomposto: l'intruso dev'essere eliminato.

la figura antipatica e (troppo) malvagia non può essere così malvagia, pertanto, prima di crepare, dovrà fare un atto di redenzione.

la bionda slavata è una bionda slavata.

i personaggi positivi, a una lettura più profonda, non sono positivi manco per il cazzo, anzi, sono degli ipocriti mostruosi, ma poiché siamo tutti degli ipocriti mostruosi, bisognerà pur immedesimarsi in qualcuno.

chi la vede lunga dall'inizio, è sempre il primo a morire.

il presidente degli stati uniti è sempre uno stinco di santo che, alla pari di cristo, si immola per la nazione e l'umanità intera.


2012, oltre ad accumulare catastrofi, accumula anche stereotipi. il risultato - come abbiamo già detto - non mira al sublime, ma ad una pietosa autoconsapevolezza.


due metafore disarmanti: john fitzgerald kennedy che travolge obama (per un paragone troppo pesante?) e il ricominciare della storia umana* in Africa.



*: storia umana che ricomincia dopo soli 29 giorni in cui la terra è praticamente stata un cubo di rubik in continua trasformazione.



12.06.2009

distorsioni

mi dicono di essere diplomatico...
... non hanno ancora capito che "diplomatico" è solo un pasticcino

12.04.2009

un'altra domanda per favore

l'intervista che detesto di più segue questo copione di domande:

1) cosa farebbe se avesse un mese di vita?*

2) cinque cose che si porterebbe su un'isola deserta?**

3) a quanti anni l'ha fatto la prima volta?

4) il posto più strano dove l'ha fatto?

4bis) il posto più strano dove l'ha fatto la prima volta?***

5) qual è la sua giornata-tipo?****

ce ne sarebbero altre, ma per il momento mi fermo qui.

un'intervista deve entrare dentro un mondo, non dentro una persona.

tutto il resto è un patetico tentativo di avvicinare i pensieri dell'intervistato a quelli del comune lettore. una strategia di marketing, illusoria. quel tipo di intervista non rimane.*****

prima regola di un'intervista: non fare domande cretine.

seconda regola di un'intervista: prima di incontrare l'intervistato, leggete le domande ad alta voce, poi guardatevi allo specchio. se riuscite a rimanere fissi sui vostri occhi per un minuto, allora potete cominciare ad accendere il registratore.

*: domanda altamente idiota che - oltre a portare male - non permette una risposta intelligente, rischiando di ridicolizzare l'intervistato.

**: altra domanda cretina. se ti trovi su un'isola deserta, o sei naufragato, o sei fortemente sociopatico. nel primo caso non puoi portarti dietro nulla perché sei inconsapevole. nel secondo caso, di cose te ne porti quante ne vuoi, non cinque. qualora vogliate controbattere spiegandomi che in realtà la domanda sottintende una questione più profonda, vi prego di segnalarmi i vostri suggerimenti.

***: a volte gli intervistatori possono entrare in confusione. capita quando si fanno domande idiote.

****: esiste una giornata-tipo?

*****: qualora invece, dopo aver letto un'intervista del genere, avete passato un'ora del giorno dopo a commentare la prima volta di mr. x, comunicatemelo, e vi presterò un po' di argomenti di cui discutere: si va da "come comunicano i gatti" a "ciò che è razionale è reale. e ciò che è reale è razionale".

la storia della carta

la storia della carta è una vecchia storia.
il funerale dell'editoria cartacea, anche.
avete mai provato a leggere un libro su un kindle?

i giornali non si comprano non a causa del loro costo.
i giornali non si comprano perchè hanno perso di credibilità.
non sono stati i primi.
hanno seguito tutto il resto.
trattando in primis di soggetti o elementi che hanno perso di credibilità, la diretta conseguenza viene da sé.
e nella scala delle priorità scendono agli ultimi posti.
quindi state attenti...
perché i prossimi a correre il rischio di perdere credibilità siamo proprio noi.*


*: ne riparleremo quando un giorno ci guarderemo allo specchio e non ci riconosceremo più e se i nostri familiari/amici/conoscenti perderanno il loro tempo a ricordarci il nostro nome e la nostra storia, noi non ci crederemo perché la troveremo una storia troppo assurda.

nuove frontiere promozionali



dell'autore di questo piccolo grande spot ne parleremo in un altro momento...

united colors of cinem'art

siamo a colori!

solo qui, però...
non fatevi venire strane idee in testa...
nelle edicole, nelle biblioteche, al sinergy art studio, a cagliari e a milano siamo rimasti in b/n e tali rimarremo.
però magari qui, in questo locus amoenus denominato "blog", vi faremo qualche sorpresa.
cinemartiana è l'altra faccia della medaglia di cinem'art cartaceo.
cinem'art cartaceo è un bimestrale, mentre cinemartiana sarà... randomico. e di frequente aggiornamento.
ora sia chiaro, cinem'art cartaceo è una rivista, e come tale è irraggiungibile... lì troverete cose che qui non vi sognate nemmeno. quindi cercatela (qui), chiedetela, trovatela, compratela, leggetela e diteci cosa ne pensate.
una rivista è sempre una rivista.
una rivista è per sempre.
nel vero senso della parola.
non è biodegradabile.

questo spazio, dunque, è il non-luogo di cinem'art. l'iperuranio, ecco. un cantiere aperto di idee, opinioni, commenti, approfondimenti, critiche, recensioni, sciocchezzuole.
tutto (o quasi tutto) quello che leggerete qui graviterà attorno al mondo culturale (cinema, letteratura, arte, fumetto, teatro, internet).

quindi, se leggete poco, non andate mai al cinema, credete che i fumetti siano cultura di serie b, adorate i cinepanettoni, strillate per i vampiri di twilight, adorate le intrepide avventure di babi, barbi, step, pipolo, cucciolo e mocciolo, questo posto non fa per voi...

sì, miriamo basso... al 5% della popolazione italiana*, circa...

prendeteci per quel che siamo, vi faremo ricredere... in un modo o nell'altro...

goliardate a parte, in questo spazio ne vedrete delle belle, quindi seguiteci appassionati e se ci vedete per strada chiedeteci gli autografi... saremo gentili e disponibili, e qualcuno di noi spera che anche voi lo siate, gentili e disponibili, soprattutto disponibili...





*: se ve la siete presa, fate parte del 95% della popolazione italiana. non disperate. tenete bene a mente frank zappa: "nella guerra tra te e il mondo, ti conviene stare dalla parte del mondo".