1.28.2010

1.26.2010

anteprima



cinem'art n.19 uscirà tra 7-10 giorni...

1.21.2010

anticipazione

l'inchiesta del nuovo cinem'art, a cura di alessandra manconi, sarà incentrata interamente su oil, documentario di massimiliano mazzotta sulle conseguenze che hanno le raffinerie petrolifere della saras sugli abitanti di sarroch. il film è stato "bloccato" da moratti (mr. saras) e sta subendo un processo giudiziario.
vi avviso subito: pur con innumerevoli difficoltà (che non posso citare) di realizzazione, questa è un'inchiesta con i controcoglioni su un film (ma forse è meglio dire su un "caso") di cui hanno parlato in pochi, pochissimi.
motivo doppio per accaparrarsi il numero 19 che sarà in uscita ai primi di febbraio.

1.18.2010

testimonial d'eccezione



grazie raffaele!

1.15.2010

legàmi

"senza la critica, l'arte perderebbe il suo sostenitore più sicuro".

michelangelo antonioni

1.14.2010

spot

trovo irritanti le finestre pubblicitarie che oscurano le catastrofi sulle prime pagine dei quotidiani on-line... e allo stesso tempo trovo irritante e incline al fraintendimento questa riflessione.

1.11.2010

così lontano così vicino

in "il mondo dei replicanti", già uscito, jonathan mostow racconta un mondo invaso dagli androidi (qui "surrogati").
in "daybreakers", in uscita a marzo, i fratelli Sperig mettono in scena un mondo in cui un'epidemia ha trasformato gli umani in vampiri.
i due film sono ambientati rispettivamente nel 2017 e nel 2019. cioè, fra sette e nove anni.
il futuro è alle porte? a guardarsi in giro, forse sarebbe meglio spostare il futuro un po' più in là.
ci ha già pensato cameron ("avatar" è ambientato nel 2154), ma nessuno potrà mai superare lynch/herbert: l'anno in cui si svolge "dune" è il 10191. a vedere/leggere "dune" si capisce perché.
nel frattempo, siamo entrati nell'anno del contatto...

1.08.2010

nuovo anno

il 2010 si preannuncia pieno di progetti: le seconde edizioni del rom'art independent festival e del centro america film festival, una mostra su andrea pazienza al sinergy art, e cinem'art che, pur avendo ridotto la cadenza, continua inevitabilmente a riempirsi di materiale...

a tal proposito, siamo in piena fase grafica. stiamo uniformando i titoli e cercando di sfruttare il più possibile il bianco e nero, nel senso di riempire gli spazi.
ogni qualvolta c'è uno spazio bianco viene voglia di riempirlo con le parole. In molti ci hanno detto che siamo una rivista "piena", che dimostra di avere più pagine di quante ne ha effettivamente. forse perché nel nostro lavoro ci sono poche figure e tante cose da dire.
numero dopo numero mi sto accorgendo che prediligiamo gli autori, il loro mondo e il loro modo di dire cose. affrontando il film specifico, siamo spesso inclini a sfruttare questa possibilità per allargarci alla vastità dell'opera del regista. parliamo dei film, ma anche, e soprattutto, degli autori. facendo delle scelte, ovviamente, in base alla nostra idea di intendere il cinema.
e analizzando proprio questo aspetto, si sta profilando una bella idea per il cinem'art di luglio/agosto (pensiamo in prospettiva).

intanto il numero che uscirà i primi di febbraio sarà ricco e denso di spunti: l'inchiesta si preannuncia molto molto interessante, per non parlare delle piccole e grandi realtà di cui affronteremo le dinamiche.

pensiamo già all'inchiesta che apparirà sul numero di marzo/aprile e credo proprio che ritorneremo (molto presto a dire il vero) su uno dei nostri cavalli di battaglia, il più importante.

ripassate da queste parti, vi terremo aggiornati.

1.05.2010

"vado al cinema per non pensare, per divertirmi..."

dieci motivi per cui il cinema è una cosa da prendere sul serio:

1) perché se vai al cinema per divertirti sei un cretino: vai a ballare, a giocare a tennis, sui siti porno, a farti una sega o al karaoke, ma NON al cinema.

2) perché se vai al cinema per non pensare (ma vedi punto 6) o sei un minatore astemio oppure un serial killer con atroci sensi di colpa.

3) perché i finali di certi film, nemmeno un giro sulle montagne russe.. (vedere finale di "the wrestler", per rimanere sul recente)

4) perchè sprofondare nel buio di una sala cinematografica è come sprofondare nel sonno, anzi nel sogno, nel sogno ad occhi aperti................

5) perché non bisogna MAI - e dico MAI - e ripeto MAI - sottovalutare il pastore abruzzese, la casalinga di treviso e il bracciante lucano: LORO CAPISCONO!

6) perché al cinema non si va per pensare (il cinema non è un pensatoio, accidenti!), ma per guardare e lasciarsi cullare/trascinare/spaventare/amare/piacere/soffrire!

7) perchè non si immagina nemmeno quanto possa essere sorprendente lasciarsi trasportare dalla vita che scorre al di là dello schermo

8) perché i film-favolette con gli stereotipi che sai già al minuto 2 come andranno a finire hanno smandruppato le palle!

9) perché i film che non smuovono i moti dell'animo non sono film

10) perché sì!


sebbene, ahinoi, "in un posto in cui nessuno sa, chi sa è il vero ignorante".